Doppio ritratto dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca
Studio sul "Doppio ritratto dei Duchi di Urbino" di Piero della Francesca”. Battista Sforza e Federico da Montefeltro.
I due ritratti sono decomposti e ricomposti nella tavola in quattro layer: una prima sinopia in bianco e nero in cui le parti in luce vengono dilavate ed estratte; una seconda impressione che rivela e fissa la luce precedentemente estratta; un terzo layer in cui emerge la saturazione cromatica delle parti del dipinto presenti nella prima sinopia; infine, le maschere composte da una texture di varianti stilistico-cromatiche (“portraits”) dei ritratti originali.
L’interpretazione quindi decompone radiograficamente la struttura estetica del ritratto, iterando con una tripartizione tomografica le sue parti; l'orignale viene infine multidimensionalizzato nelle varianti a “portraits”, che modulano cromaticamente molte (infinite ?) possibili semantiche dei Duchi di Urbino.
Battista Sforza. Il layer bianco e nero
Battista Sforza. Il layer di luce
Battista Sforza. Il layer di saturazione cromatica
Battista Sforza. Il layer a "texture"
Federico da Montefeltro. Il layer bianco e nero
Federico da Montefeltro. Il layer di luce
Federico da Montefeltro. Il layer di saturazione cromatica
Federico da Montefeltro. Il layer a "texture"